A volte tornano: riemerge il relitto della nave greca a Pellestrina. Chi deve metterlo in sicurezza?

 

Interpellanza nr. d’ordine 1672

Al Sindaco Giorgio Orsoni

e per conoscenza

Alla Presidente della I Commissione
Alla Segreteria della Commissione consiliare I Commissione
Al Presidente del Consiglio comunale
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Ai Capigruppo consiliari
Al Vicesegretario Vicario

 

Oggetto: A volte tornano: riemerge il relitto della nave greca a Pellestrina. Chi deve metterlo in sicurezza?

Tipo di risposta richiesta: in Commissione 

Premesso che
nell’inverno del 1978 il mercantile greco Chios Aeinaftios, di notte e causa maltempo, si schiantò sugli scogli di Pellestrina, meglio conosciuti come Murazzi, antica difesa a mare (vedi foto 1);

Ricordato che
per tanti anni la nave spiaggiata è divenuta parte del paesaggio insulare senza che nessuno la rimuovesse, pregiudicando la fruibilità della zona;

Considerato che
alla fine degli anni ‘90 sono iniziati i lavori per creare lungo il litorale di Pellestrina un arenile artificiale e durante quest’importante intervento di salvaguardia e difesa costiera la sabbia del nuovo arenile (asportata artificialmente al largo della costa) ha ricoperto anche la zona dove era il mercantile greco;

Tenuto conto che
terminato l’intervento è stato demolito il relitto mettendo in sicurezza la zona adiacente;

Valutato che
c’è stata poi una progressiva erosione del nuovo arenile, tant’è che in alcuni punti la spiaggia non esiste più e il mare si infrange direttamente sugli scogli;

Ravvisato che
in questi mesi, oltre al ricordo del vecchio mercantile greco “inchinatosi” a Pellestrina, sono riaffiorati i resti del suo relitto (vedi foto 2), con lo stupore della cittadinanza che lo aveva visto scomparire e che ora rivive la necessità di mettere in sicurezza la zona;

Si chiede al Sindaco:

– di attivarsi presso gli Enti competenti per sapere chi ha eseguito i lavori di demolizione della nave;
– di verificare se quest’intervento demolitorio è stato fatto a regola d’arte, conformemente alle normative di legge, con eventuale gara d’appalto e con capitolato cui far riferimento;
– di capire se lo scafo della nave oltre che ad essere demolito doveva essere rimosso dalla spiaggia e con che modalità sarebbe stato asportato (tutto o in parte) e dove messo a dimora;
– di informare se c’è il rischio che riaffiorino nell’arenile di Pellestrina altre parti del relitto del mercantile greco;
– di verificare se c’è stato un malcelato inquinamento ambientale, a pregiudizio della salute pubblica.

Alessandro Scarpa