La Certosa

 

L’isola della Certosa, con la sua storia particolare e affascinante chiude il nostro percorso sulla laguna nord. In questa foto possiamo vedere, oltre all’isola appena citata, anche le Vignole, Sant’Andrea, Sant’Erasmo, la prima isola che abbiamo incontrato e, in lontananza, San Francesco del Deserto e Burano. Finisce qui il nostro viaggio? Certo che no! Da domani inizieremo ad incontrare le isole della laguna centrale, con le loro storie, le loro curiosità e la loro bellezza!

 

Isola della Certosa: in questo scatto si possono notare i resti degli insediamenti dei militari che per lunghi anni hanno abitato l’isola. Come scritto nel post di ieri, alla Certosa dopo una fase durata alcuni secoli, caratterizzata dalla presenza di monaci e di una chiesa con opere realizzate da artisti famosi, vi è stato un opificio di materiali pirotecnici e una importante presenza militare.

 

 

Situata nelle immediate vicinanze del forte di Sant’Andrea, quest’isola, vasta circa 22 ettari, si protrae verso sud fino a porsi a breve distanza dalla zona est di Venezia (Sant’Elena e San Pietro di Castello, il fronte opposto, invece, si affaccia direttamente al Lido (San Nicolò), proprio per questa vicinanza, nell’antichità era chiamata Isola di S. Andrea del Lido e, successivamente, Isola di San Bruno, (fondatore dell’ordine Certosino).

Nel 1189 il sacerdote Domenico Franco, vi costituì un monastero agostiniano poi, nel 1424, sull’isola venne edificato un chiostro chiamato “Galilea” con 15 cellette destinate ad accogliere 15 padri Certosini; nel 1492 venne edificata la chiesa di Sant’Andrea Apostolo che conteneva delle preziosissime opere di Tiziano, di Palma il Giovane, del Vivarini e di Tintoretto, all’interno di questa chiesa vennero sepolti anche due Dogi: Nicolò Marcello e Alvise Pisani.

Nel 1810, a seguito delle riforme napoleoniche, sia la chiesa che il convento vennero soppressi e smantellati nel giro di poco tempo, sull’isola presero subito il via numerose attività militari, tra queste: un opificio pirotecnico attivo fino al 1958; per oltre un secolo (1866-1968) l’isola ospitò anche dei reparti di militari italiani e, fino al 1997 fu occasionale teatro di esercitazioni del Reggimento Lagunari, che comprendevano anche l’utilizzo di armi da fuoco e infine nel 1985, dopo quasi vent’anni di abbandono, sull’isola, prese il via un programma di recupero voluto dal “Comitato Certosa”.

Negli ultimi anni, invece, grazie alla creazione del Polo Nautico “Vento di Venezia” l’isola è ritornata ad animarsi e oggi ha un ruolo importante nel settore della vela, della diportistica e della cantieristica; nella bella stagione sono attivi anche un ristorante e un bar, oltre alla zona adibita a darsena e alle attività legate alla nautica, si possono fare delle belle escursioni nella vasta zona verde dove tra la fitta vegetazione si possono ammirare anche dei pioppi bianchi, dei pioppi neri e dei frassini, si possono inoltre vedere ancora numerosi edifici, in stato di abbandono, che un tempo erano utilizzati dai militari. Non vi sono residenti.