Sopralluogo alla torre dell’acquedotto

PELLESTRINA

A seguito delle segnalazioni fatte dal consigliere comunale Alessandro Scarpa “Marta” all’assessore ai Lavori pubblici Alessandro Maggioni, ieri mattina tecnici di Comune e Municipalità hanno fatto un sopralluogo alla torre dell’acquedotto di Pellestrina.

Nei giorni scorsi grosse porzioni di pietra e mattoni si erano staccate dalla struttura ed erano cadute a terra, lungo la strada che percorrono ogni giorno i bambini per raggiungere la scuola elementare Zendrini, con inevitabile pericolo per la loro incolumità.

I tecnici stanno ora valutando quali interventi eseguire per la messa in sicurezza. (s.b.)

LA NUOVA VENEZIA – 5 maggio 2012

Pescato in laguna un tonno di due quintali

PELLESTRINA.

 «Erano anni che non vedevo un tonno così in laguna, vengono qui perché c’è il mare buono». Francesco Ballarin, pescatore di Pellestrina, posa davanti al grande tonno rosso pescato giovedì notte tra il Lido e Malamocco: una bestia da 2 quintali e 25 chilogrammi, lungo 2 metri e 30 centimetri.

Lui era sulla sua barca Laura con la rete a cogollo, usata per la cattura delle seppioline – questa è la stagione buona – quando nella rete ha fatto capolino il tonno. «Per tirarlo a bordo abbiamo chiamato un’altra barca di pescatori in appoggio, eravamo una decina di uomini», racconta Ballarin, «ci abbiamo messo una mezzoretta buona per tirarlo in barca.

Per ciò che mi riguarda erano cinquant’anni che non vedevo un tonno così , c’è l’acqua buona, i fiumi hanno scaricato poco per via delle scarse piogge e i pesci vengono anche in laguna».

E un tonno così è una rarità non solo in laguna, anche in mare aperto, visto che i tonni rossi sono una specie in via di estinzione, come ricorda Luca Mizzan, biologo marino del Museo di storia naturale di Venezia.

«I pescatori sono quelli che vivono di più il mare, osservano i fenomeni e li mettono in relazione, ma non è sempre facile capire se la relazione è valida», dice Mizzan, «è vero che l’acqua quest’anno è stata più pulita, ma io credo ciò che va rilevato è che la laguna è sempre più golfo marino, cioè è sempre più mare, i canali sono più profondi e i tonni entrano più facilmente in cerca di cibo».

La laguna è come il mare, ma più sicura e con più cibo. «Avvistamenti di tonno ce ne sono ormai quasi ogni anno, ad esempio lungo il canale dei petroli» aggiunge «ma un tonno rosso di queste dimensioni in laguna non è certo molto comune.

Magari ne entrassero di più, vorrebbe dire anche che ce ne sono di più in mare». I tonni seguono le correnti, entrano in laguna per mangiare, come le ricciole, che si pescano senza troppe difficoltà.

«Una volta l’Adriatico era pieno di tonni, pensiamo solo a tutte le tonnare dell’Istria, pensiamo solo che l’azienda Maruzzella era a Marano Lagunare, poco dopo Lignano», racconta Michele Pellizzato, biologo marino consulente della Provincia per la pesca.

«Una cosa comunque va detta, i tonni non vengono in laguna né per svernare né riprodursi. I credo che siano entrati, e parlo al plurale perché i tonni si muovono in banco, per cercare cibo. I tonni sono predatori. Ora bisognerà capire se la presenza di questo grande tonno sarà un caso isolato o segnerà una tendenza, di sicuro qualcosa sta cambiando nella vita della laguna, ma è ancora da capire in quale direzione».

LA NUOVA VENEZIA – 29 aprile 2012

A Pellestrina temono altri pericolosi crolli dalla torre dell’acqua

PELLESTRINA

Nuove proteste e preoccupazione a Pellestrina per la torre dell’acquedotto che da due mesi sta manifestando tutta la sua fragilità strutturale. Situata a ridosso della scuola Zendrini, continuano a cadere a terra pezzi di pietra, tegole e intonaci.

«Ho già fatto richiesta urgente all’assessore ai Lavori pubblici, Maggioni, affinché si possa fare qualcosa per evitare incidenti», commenta il consigliere comunale Alessandro Scarpa “Marta”, «la torre era già stata messa in sicurezza dopo il forte vento di due mesi fa, grazie all’intervento del Comune e dei vigili del fuoco, ma i pezzi continuano a cadere, e sono anche grandi.

Serve il ripristino completo di alcune porzioni, questo per l’incolumità della gente e dei bambini soprattutto, che percorrono la strada sottostante per entrare e uscire da scuola ogni giorno, ma che giocano anche spesso in quell’area.

L’assessore Maggioni ha dimostrato spesso la sua grande attenzione per i problemi dell’isola, e gliene siamo davvero grati.

Ma su quella torre dell’acquedotto ci sono tegole, marmi e pietre che possono diventare anche letali, senza dimenticare gli scuri delle finestre che sono pericolanti e il rischio è evidente. Va sistemato tutto al più presto possibile».

Due mesi fa il forte vento di bora che aveva soffiato per alcuni giorni, aveva causato i danni che ora si stanno evidenziando.

I vigili del fuoco, con un intervento capillare ma anche molto pericoloso, restando sospesi sulla torre tra le raffiche di vento, erano riusciti a mettere in sicurezza il tetto.

Il problema si sta però ora evidenziando anche in altre parti della torre, e i pezzi caduti di recente hanno superato anche i 30 centimetri di lunghezza.

Da qui la grande preoccupazione delle famigli degli alunni.

s.b.

LA NUOVA VENEZIA – 28 aprile 2012